Reduce dal Congresso del Pri, il vicesindaco Rizzica punta l'attenzione sull'Università

Il dialogo si fa più fitto

"C'è piena intesa col rettore Bianchi sui nodi dello sviluppo"

Dal congresso repubblicano di Fiuggi, che ha visto la vittoria del segretario nazionale Francesco Nucara con larghissima votazione (69 per cento dei delegati), esce rafforzata la rappresentanza calabrese. Sono stati eletti nel consiglio nazionale, che si riunirà nelle prossime settimane per l'elezione del segretario e della direzione, Gianni Rizzica, coordinatore regionale del Pri e vicesindaco di Reggio, membro uscente della direzione nazionale; Pino Nicolò, segretario provinciale; Vincenzo Ruggiero, consigliere provinciale; Demetrio Porcino, consigliere comunale. Nel gruppo giovanile nazionale sono entrati Giovanni Postorino e Antonio Marino, mentre tra i probiviri è stato confermato Filippo Postorino. Della soddisfazione dei repubblicani reggini si fa interprete Gianni Rizzica, che ha anche un altro motivo per apprezzare le risultanze congressuali: nella mozione di maggioranza, infatti, viene ribadito l'impegno a favore dello sviluppo del Mezzogiorno per l'abbattimento del tasso di disoccupazione.

Allora, Rizzica, il congresso del Pri ha parlato calabrese, e reggino in particolare. Cosa significa questo, in concreto?

"Significa che, con la riconferma della linea politica di Nucara e con l'ingresso di tanti amici in ruoli chiave dell'organizzazione, la città e la provincia di Reggio potranno esprimere le loro istanze in maniera ancora più incisiva".

In generale, il congresso ha mantenuto le aspettative?

"Direi di sì. Anche perché è stata raggiunta una migliore coesione del partito attraverso la votazione unanime del nuovo statuto, ad ulteriore dimostrazione di una piena democrazia interna secondo la quale le regole di funzionamento del Pri si scrivono dall'insieme delle sue componenti".

Parliamo di cose di casa nostra. Lei nei giorni scorsi ha incontrato il rettore dell'Università, Alessandro Bianchi. Che cosa vi siete detti?

"Abbiamo fatto una lunga disamina sulla realtà universitaria cittadina. Ho colto l'occasione per ribadire il grande interesse che l'Amministrazione comunale deve avere nei confronti di un ateneo che si è fatto onore in campo nazionale con il secondo posto conquistato nella classifica del Censis, e quindi il dovere di creare tutte le condizioni possibili per favorire lo sviluppo dell'Università che sicuramente è in grande ascesa sia per numero di iscritti sia per indirizzi di studi. La prospettiva è anche quella della istituzione di nuove facoltà. Se ciò dovesse realmente avvenire non può che ascriversi a merito del rettore".

Giurisprudenza, però, cerca ancora casa.

"Ce ne rendiamo conto. È un grosso problema e stiamo ponendo la massima attenzione per risolverlo in modo adeguato. Esistono in atto delle analisi approfondite per una soluzione a medio termine. Abbiamo individuato un sito che nei prossimi mesi proporremo all'esame del rettore, poiché chiaramente la scelta dev'essere concordata".

Funziona, insomma, l'asse Comune-Università?

"Il dialogo è indispensabile. L'ateneo dev'essere coinvolto a pieno titolo nel processo di sviluppo di Reggio, consapevoli come siamo che le città italiane sedi di importanti università sono quelle che hanno il migliore tasso di sviluppo sociale ed economico. Pensiamo, tanto per dirne una, che i neo-laureati e i laureandi possano essere cooptati in un programma progettuale che riguarda il lungomare di Pellaro e Catona-Gallico".

A che punto sono i rapporti del Pri con la Regione? Date sempre più la sensazione di essere separati in casa.

"Il Partito repubblicano è fortemente critico verso l'esecutivo regionale. Abbiamo sempre contestato la eccessiva presenza di tecnici nella giunta e l'ultimo rimpasto realizzato da Chiaravalloti dimostra che avevamo ragione. La riorganizzazione della burocrazia regionale, che si è realizzata da poco, è un'ulteriore conferma che c'era la necessità di migliorare l'assetto burocratico. In questo senso, come segretari politici di maggioranza, abbiamo plaudito a questa operazione e io ho partecipato a questo plauso ribadendo ai colleghi segretari l'esigenza di un incontro a breve scadenza perché il Partito repubblicano ha urgenza di portare all'ordine del giorno ulteriori considerazioni per l'innalzamento della condizione politica della Regione Calabria. Devo registrare che purtroppo si tocca ancora una volta con mano la crisi dei partiti nel momento in cui i segretari regionali vengono sconfessati dai capigruppo di maggioranza sul punto relativo alla vicenda Naccarato. Mi auguro che le forze politiche al più presto riescano a ritrovare il loro ruolo, altrimenti non ci rimarrà altro che assistere impotenti al pericolo di una sconfitta elettorale che la coalizione di centrodestra corre concretamente nelle prossime consultazioni. In buona sostanza ritengo assolutamente inderogabile che i partiti concorrano ad una futura programmazione politica dell'azione della giunta. Per fare un esempio, il Pri sta ancora aspettando di vedere quali risorse finanziarie la Regione ha destinato alla provincia di Reggio. Praticamente zero. Il nostro segretario nazionale Francesco Nucara ha lanciato recentemente delle proposte utili a destinare risorse a Reggio (leggi Film commission) e dal presidente Chiaravalloti non è venuta alcuna risposta.

E il Comune come sta recitando la sua parte?

"Siamo ancora in fase di rodaggio. I problemi da affrontare, che il centrosinistra ha lasciato irrisolti sono tanti. Ma c'è grande entusiasmo e coesione all'interno della giunta. Si stanno producendo tutti gli sforzi per ridurre i tempi di soluzione. La fatica maggiore in questo momento è soprattutto diretto a canalizzare risorse finanziarie verso la città, tentando di superare l'ostacolo che la Finanziaria ha posto con i tagli negli enti locali. Esprimiamo fiducia che la rivisitazione su questo punto della legge possa portare buoni risultati, anche alla luce dell'impegno assunto nella recente convention di An tenuta in città e del congresso del Partito repubblicano nella cui mozione conclusiva viene sollecitata la modifica della Finanziaria per favorire lo sviluppo e l'occupazione nel Mezzogiorno".

Pino Toscano "Gazzetta del Sud" 2 novembre 2002