Intervento del Sottosegretario di Stato all'Ambiente on. Francesco Nucara all'Assemblea degli albergatori di Cervia aderenti all'ASCOM-CONFCOMMERCIO Signore e Signori, Ho accolto con estremo favore il cortese invito a partecipare a questo Convegno. Come cittadino non posso che plaudire all'iniziativa di chi, come voi, crede che la promozione dello sviluppo passi anche attraverso il confronto delle idee e la forza dell'associazionismo. E da cittadino, prima ancora che da uomo di governo, ritengo che il Turismo rappresenti un motivo d'orgoglio e di speranza per lo sviluppo del Paese. Mi limiterò a ricordare poche cifre, essenziali, per dare il segno della importanza di un settore produttivo in continua espansione. Secondo l'Istat, ammontano a circa 240 milioni le presenze dei turisti negli alberghi italiani nel corso del 2001. Di queste, cento milioni hanno riguardato i turisti stranieri. Sempre nel corso del 2001, la bilancia turistica dei pagamenti ha fatto segnare incassi dall'estero per 56 mila miliardi delle nostre care vecchie lire. Non si tratta di un fenomeno transitorio. Né si tratta di un fenomeno solo italiano. Autorevoli analisti prevedono che nei prossimi venti anni il turismo diventerà il primo settore di attività economica mondiale, con una quota sul prodotto intorno al 15%. I flussi di turismo internazionale raggiungeranno un miliardo e settecento milioni di arrivi pari ad una crescita media annua dei più del 4%. Le entrate valutarie connesse raggiungeranno l'iperbolica cifra di 2.000 miliardi di dollari, con incrementi annui del 7%. Un lavoratore su cinque sarà impiegato in attività turistiche. E' questa la constatazione da cui voglio partire: il Turismo dà lavoro. E, se sapremo assecondarne lo sviluppo, ne potrà dare sempre di più. Dei molti problemi dell'economia e della società italiana mi sembra che il più preoccupante, per le ricadute in termini di disgregazione del tessuto sociale, sia la disoccupazione. Una intera generazione di giovani del mezzogiorno d'Italia rischia di essere esclusa dal mondo del lavoro. Domandiamoci dunque cosa è possibile fare per incentivare l'azione di quanti creano ricchezza e lavoro. Domandiamoci se sia possibile disegnare un nuovo modello di sviluppo, che sia capace di dar vita ad una nuova società. Domandiamoci come sia possibile combinare l'intelligenza dei nostri giovani con un patrimonio paesaggistico ed artistico inestimabile, una natura ed un clima senza rivali. RETI PER LO SVILUPPO Per accedere ai mercati é necessario puntare su un potenziamento delle strutture portuali ed aeroportuali, che costituiscono la spina dorsale, la condizione imprescindibile di ogni sviluppo economico e turistico. Poter viaggiare rapidamente ed in sicurezza, essere al centro di una rete di comunicazioni collegata con i maggiori centri del Mediterraneo e dell'Europa continentale, avere la certezza di un rapido trasporto delle merci è quanto chiedono i cittadini, gli imprenditori, i turisti. Non meno importanti sono le reti idriche. Laddove non c'è acqua non c'è vita. Una economia fiorente, un turismo fiorente sono frutto del lavoro di una miriade di piccole e medie imprese, questo è il modello italiano con questa realtà noi dobbiamo confrontarci, su questo target dobbiamo calibrare la nostra politica di incentivo allo sviluppo. Abbiamo fiducia nella capacità degli imprenditori romagnoli. Anche tra i giovani deve rifiorire quello spirito d'impresa che rappresenta la vera forza imprenditoriale del nostro paese, delle migliaia di piccole e medie imprese che costituiscono il vanto della nostra economia. È giunto il tempo perché il turismo venga posto tra i primi argomenti strategici per lo sviluppo del Paese. L'obiettivo dovrebbe essere la creazione di un grande progetto strategico per lo sviluppo di questo settore determinante per l'economia nazionale dei prossimi anni. Un progetto che sappia associare alla politica delle infrastrutture e delle reti anche la dovuta e meritata attenzione alle esigenze di sviluppo per la piccola e media impresa cui vanno garantite condizioni minime del contesto in cui e per cui operano. Anche per questo, occorre progettare lo sviluppo delle infrastrutture del paese in ragione dello sviluppo turistico. AMBIENTE E TERRITORIO Le imprese turistiche sono imprese fortemente radicate sul territorio. Non esiste un Turismo che non sia connesso al territorio, alla cultura, all'ambiente, allo stile di vita di una particolare località. La qualità dell'impresa turistica è in ultima analisi la qualità dell'ambiente in cui svolge la propria attività, qualità dei servizi che rende all'ospite ma anche al cittadino. Allo stesso modo, lo sviluppo dell'impresa turistica è legato alle opportunità di crescita offerte dal territorio. Il progresso, il cambiamento degli usi e delle preferenze dei consumatori, le nuove opportunità di crescita e di sviluppo ci porteranno nei prossimi anni a mutare la struttura del nostro sistema di accoglienza. Occorre prendere coscienza della problematicità di questo passaggio. Maggiori flussi turistici, quello che noi auspichiamo, significano maggiore occupazione, ma anche ampliamento della ricettività e maggior impatto ambientale. La qualificazione o la riqualificazione economica di un territorio, la crescita della vocazione turistica di alcune zone del nostro paese, il riposizionamento in termini di offerta turistica di comprensori, città, intere province è un progetto ambizioso che non può riguardare esclusivamente il singolo. La sensibilità del settore nei confronti delle tematiche ambientali e più in generale di compatibilità dello sviluppo, che è tradizionalmente elevata, si deve ulteriormente rafforzare. Per questo siamo e dobbiamo essere i più attenti, i più esigenti promotori non solo dell'innovazione ma, ancor di più dell'ambiente e della sua tutela che per noi costituisce, insieme al patrimonio culturale e paesaggistico, una risorsa fondamentale cui va rivolta una attenzione ancor più particolare perché difficilmente rinnovabile. Da secoli un viaggio in Italia è una occasione di svago ma, prima ancora, un'occasione di arricchimento culturale. Per questo riteniamo che ogni futuro sviluppo debba preservare l'originale armonia tra struttura turistica ed ambiente circostante che rappresenta la caratteristica fondamentale della nostra offerta turistica, e che ha reso il nostro paese leader mondiale nel turismo. Non a caso, proprio qualche tempo fa è stato lanciato dal Ministero dell'ambiente un bando per la presentazione di proposte progettuali in materia di formazione in campo ambientale. Formazione a sostegno di programmi di innovazione delle imprese rispondenti alle politiche di tutela, recupero e salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali. E non è un caso se abbiamo inserito il settore turistico alberghiero tra i settori verso cui indirizzare in via prioritaria tali interventi. Il contesto ambientale è importante ai fini delle iniziative che la Pubblica Amministrazione deve assumere. E come tutti sappiamo questa area è fortemente condizionata da fattori che minacciano l'equilibrio dello stesso sistema: la subsidenza, particolarmente grave proprio a Ravenna e dovuta principalmente ai prelievi di falda, determina un abbassamento del suolo e che negli anni '50 aveva proporzioni tragiche che raggiungevano anche i 10 cm l'anno. La riduzione dei prelievi di falda hanno comunque significativamente ridotto il fenomeno; i processi eutrofici causati dallo sversamento di nutrienti che continuano ad essere rilevanti soprattutto a causa della limitata profondità e del basso ricambio. L'abbattimento del fosforo è stato efficace in seguito alle misure adottate per i detersivi negli anni '80 ma devono essere accompagnate anche da un abbattimento dei carichi di azoto; gli scarichi fognari che causano problemi di inquinamento da batteri patogeni soprattutto nelle aree costiere interessate da apporti fluviali. Ciò causa anche problemi non solo alla balneazione ma anche alla maricoltura. Occorre, in questo senso, un grosso impegno nel rendere più efficiente la depurazione degli scarichi fognari dei centri urbani che insistono sui bacini idrici dei fiumi adriatici; la formazione delle mucillagini il cui processo di formazione avviene anche nelle acque che hanno caratteristiche oligotrofiche, cioè povere di nutrienti, sta divenendo più frequente poichè è favorito dai mutamenti climatici che portano ad un costante incremento delle temperature dell'acqua nel periodo. Non vi sono rimedi per combattere o limitare tali processi. La conoscenza tempestiva dell'insorgenza del fenomeno e la determinazione della sua diffusione e dei suoi effetti, oltre ad una corretta informazione, possono però limitare i danni al turismo. In relazione a quest'ultimo fenomeno, Il Ministero dell'Ambiente ha finanziato un programma triennale di ricerca realizzato dall'ICRAM e conclusosi proprio a maggio del 2002 ed i cui dati saranno consegnati solo l'anno prossimo Come Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente ritengo fondamentale proseguire nella fase di monitoraggio ad opera della stessa ICRAM mediante il rinnovo della Convenzione. UN'ALLEANZA PER LO SVILUPPO La nuova legge quadro sul turismo presenta un indubbio pregio. Quello di riconoscere l'utilità di una connessione tra tutte le variabili che operano nel turismo, ridisegnando dal basso l'intero assetto organizzativo, e auspicando la valorizzazione delle peculiarità ed identità locali. E' la logica dei Sistemi turistici locali. La creazione di sistemi turistici locali parte infatti dal coinvolgimento e dall'azione coordinata di tutti gli attori locali interessati o interessabili al fenomeno turistico, e da una impostazione strategica ed una visione manageriale. Le imprese alberghiere, le imprese di ristorazione, gli intermediari, le aziende di trasporto, gli enti di promozione, le organizzazioni pubbliche e private che direttamente o indirettamente si interessano di turismo, sono tutti attori che devono necessariamente concorrere alla produzione del prodotto turistico. Nel sistema turistico locale ogni elemento è funzionale alla fruizione dell'altro. Le risorse diventano attrazioni, rese, ma soprattutto mantenute, accessibili all'utente. Il degrado di un componente diventa infatti il degrado di tutto il sistema. Solo in questo modo è possibile valorizzare al meglio le attrattive del territorio e la cultura locale, ottimizzando i benefici, con una più equa ripartizione dei costi di mantenimento e conservazione delle risorse. E' in questa logica di gestione integrata di tutti i fattori di attrattiva che emerge la necessità di dialogo continuo tra aziende e pubbliche amministrazioni. Con i sistemi turistici locali si sposta l'attenzione dal singolo fattore al sistema, individuando nella città e nel territorio la sintesi più dinamica tra domanda e offerta. Per ogni singolo operatore tutto ciò significa vedere la propria attività inserita in un quadro complesso, che inevitabilmente esce fuori dal proprio raggio d'azione. L'eventuale successo di singole componenti del sistema non è sufficiente a garantire il successo nel tempo del prodotto turistico dell'area. La realtà di Cervia, che vanta ormai un'esperienza nel settore turistico pluriennale, deve trovare la capacità di organizzarsi attorno ad una precisa identità territoriale e culturale, organizzandosi in "rete" per aumentare la competitività con le altre località balneari e turistiche, superando gli interessi particolari. Il miglioramento continuo delle condizioni ambientali dell'area è sicuramente interesse di tutti i soggetti presenti nel polo turistico. Per questo ritengo che la comune esigenza di tutelare e valorizzare l'area di Cervia, la possibilità di migliorare non solo la qualità della vita dei cittadini, ma anche del turista attraverso una gestione dell'offerta turistica ambientalmente rispettosa, potrebbero rappresentare oggetto di un tavolo di lavoro tra operatori e pubblica amministrazione. La realizzazione di un Sistema di Gestione Ambientale per tutta l'Area richiede come presupposto un ampio consenso ed un'ampia disponibilità alla compartecipazione nella gestione delle problematiche ambientali e al miglioramento del territorio. Si potrebbe quindi avviare un progetto per il miglioramento complessivo delle prestazioni ambientali che abbia inizialmente un carattere sperimentale e che preveda l'estensione del Sistema di Gestione Ambientale e quindi la certificazione Emas ad un intero territorio e non ad una singola organizzazione. Le motivazioni di questa scelta potrebbero essere molteplici: Anzitutto occorre premettere che l'interesse della collettività è chiaramente rivolto ad una conduzione ottimale dal punto di vista ambientale dell'intera area turistica; D'altra parte è interesse dell'Autorità locale assicurare per l'intera area uno sviluppo economico che sia compatibile con il rispetto dell'ambiente. E' la via da percorrere per rispondere agli interessi di tutti: cittadini, turisti, operatori e autorità locali sarebbe quella di assimilare l'intero territorio di Cervia ad una "impresa" e trasferire il concetto di "Sistema di Gestione Ambientale" di un'impresa ad un'intera area geografica con tutte le realtà economico-produttive in essa operanti. Questa è sicuramente la strada maestra e l'idea che il marchio Emas non sia associato semplicemente alle singole imprese, ma ad un intero territorio appare di notevole importanza strategica per la realtà di Cervia. Si potrebbero in tal modo coniugare esigenze di tutela ambientale con esigenze di visibilità nazionale ed internazionale e di promozione dell'area. A monte di questo ambizioso progetto ci deve essere un lavoro preparatorio per formalizzare un impegno concreto alla corresponsabilità ed alla compartecipazione di tutti i soggetti rilevanti sul territorio (enti pubblici, aziende private, associazioni di categoria, ecc.). La seconda fase consiste nella sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra tutte le parti interessate a sostenere la realizzazione ed attuazione del progetto di applicazione del Regolamento Emas al Polo turistico di Cervia. FEDERALISMO E DECENTRAMENTO Vorrei concludere dedicando alcune brevi considerazioni al tema del federalismo e del decentramento, a mio avviso assolutamente decisivi per lo sviluppo locale. La prima. Superando la logica dello stato centralista, cerchiamo di superare la logica della burocrazia. Guai a noi se pensassimo di sostituire ad una burocrazia lenta e farraginosa ventuno piccole burocrazie non meno lente e farraginose. La seconda. Se il federalismo servirà a debellare tutto ciò che fino ad oggi ha frenato o addirittura impedito lo sviluppo di un libero mercato avrà raggiunto il suo risultato. Se invece sarà una mesta riesumazione in sedicesimi della burocrazia statale, esso sarà uno slogan vano ed anzi si ripercuoterà negativamente sulla vita economica e sociale delle comunità locali. Ultima considerazione. Archiviando la stagione della programmazione economica dall'alto, cerchiamo di scommettere sul mercato e sulle imprese che si confrontano con esso. Solo così potremo avere una società più efficiente e dinamica. Cervia 18 settembre 2002 |