Il Pri marchigiano all'attacco della Regione

Comunicato del segretario provinciale di Pesaro e Urbino Giuseppe Gambioli

L'ultima lettera del ministro Sirchia, sull'Irccs totale per l'intero S. Salvatore, mette a nudo l'incapacità di una Regione che ormai fa acqua da tutte le parti, soprattutto nella gestione della Sanità.

Le Marche non riescono a contenere neppure la spesa farmaceutica, gli ultimi dati sono sconfortanti, crescita oltre il 6 per cento, mentre molte regioni hanno ridotto ulteriormente la spesa, figurarsi se con questo andazzo D'Ambrosio e la sua Giunta sono in grado di dare una risposta appropriata su una questione d'interesse internazionale, in grado di dare un servizio indispensabile ai bambini dei Paesi mediorientali.

La contestazione della regione sulla nomina di un comitato tecnico scientifico, da parte del ministro, è ingiustificata e risibile. Sostenere, come dice D'Ambrosio, che tra i componenti non ci sia alcun rappresentante della regione, è stupefacente, poiché un suo alto dirigente, nominato dalla sua giunta, il dott. Ilja Gardi, è stato addirittura nominato direttore responsabile del progetto internazionale di Talassemia. A meno che già, come denunciato anche dalla Catalano, non si pensi veramente di revocare l'incarico al Direttore generale del S. Salvatore.

L'atteggiamento di chiusura del centro sinistra porta ad ignorare completamente i punti concreti della situazione come: il dovere morale e urgente di dare una risposta ai bambini dei Paesi mediorientali e la necessità di proporre adempimenti idonei per avviare un'attività così importante nella città di Pesaro.

Il Pri sollecita ancora una volta i consiglieri regionali del centro sinistra, eletti con i voti dei cittadini della provincia di Pesaro e Urbino, a non sottostare alle logiche di partito bensì a rispettare la volontà dei loro elettori i quali, a larga maggioranza, stimano e riconoscono il prezioso lavoro del Dott. Lucarelli e il grande sforzo tecnico-organizzativo del dott. Gardi. Grazie a queste persone e a tante altre che hanno operato con passione, senso civico e competenza a Pesaro si è riusciti ad organizzare un servizio sanitario altamente specializzato e riconosciuto in tutto il mondo. Ora questo patrimonio dobbiamo solo renderlo fruibile a chi ne ha bisogno e l'impegno del Governo italiano va in questa direzione.

Pesaro, lì 31 agosto 2002